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In Italia la legislazione ha introdotto già da anni la nuova modalità di trasmissione e di fruizione dei tradizionali canali radiofonici, ma dalla originaria codifica DAB a quella rivista e corretta DAB+, ad oggi non è ancora stato programmato alcuno switch-off delle trasmissioni radiofoniche analogiche, che comporterebbe una “rivoluzione” simile a quella introdotta dal passaggio dalla tv analogica alla digitale.

Lo sviluppo tecnologico, nel frattempo, migliora la qualità dei prodotti in circolazione e in commercio, sia sul fronte distribuzione che su quello della ricezione, migliorando la capacità di offrire servizi supplementari con informazioni aggiuntive multimediali e la copertura del territorio a costi inferiori.

Ci sono segnali che possano far pensare ad imminenti novità? Al momento, dicevamo, non è previsto lo spegnimento del segnale analogico, già avvenuto in Norvegia al termine del 2017 e programmato per il futuro in altri paesi europei. Una maggiore diffusione degli apparati di ricezione, soprattutto nelle automobili, potrebbe imprimere un’accelerazione ad un processo del quale è oggi difficile anticipare i passaggi. A tal proposito, significativa la decisione introdotta da un emendamento alla legge di stabilità del 2018 che obbliga la vendita al pubblico di apparecchi di ricezione (anche per le auto) di device con "almeno un’interfaccia per la ricezione del segnale digitale".